Su una collina della Basilicata, arida e attorniata dai calanchi, si erge Craco, il paese fantasma molto ricercato negli ultimi anni dai visitatori di tutto il mondo. La sua “solitudine” lo rende molto suggestivo, tanto da fungere da cornice a moltissimi film italiani ed internazionali. Visitando la zona ci si immerge in una realtà senza tempo, in un area della Basilicata dimenticata dall’uomo e che rifiuta la modernità. Per accedere alla città fantasma bisogna munirsi di una carta d’ingresso rilasciata dall’amministrazione comunale, denominata appunto Craco-Card del costo all’incirca di 10 euro. Risalendo dalle aride zone dei calanchi, ci si trova di fronte ad un paesaggio unico e allo stesso tempo sconvolgente, una città interamente vuota. Per attraversare l’area del crollo è necessario essere muniti di elmetto così da potervi perdere tranquillamente tra le case e le vie di quello che somiglia davvero ad un set cinematografico. Muovendosi lungo il centro abitato e le colline di argilla, si ha a sensazione di essere abbracciati dalle valli circostanti addormentate nel silenzio più recondito, che placa l’anima, e rallenta il tempo. Il nome deriva probabilmente da Graculum, cioè piccolo campo arato. Ma probabilmente fa riferimento a una specie di uccelli, le taccole, che svolazzano ripetutamente nell’area diroccata. La sua evoluzione urbana si sviluppa intorno a quattro importanti palazzi: Palazzo Maronna, Palazzo Carbone, Palazzo Grossi e Palazzo Simonetti risalenti al 1400. Nel 1963 la vecchia città di Craco fu evacuata a causa di un’enorme frana e la popolazione fu costretta ad insediarsi a valle nell’attuale borgo detto Peschiera. A seguito dell’accaduto questa città della provincia materana è rimasta intatta e disabitata, come la troviamo oggi. Nel 2010 inoltre questo piccolo borgo è entrato nella lista del World Monuments Found, monumenti da salvaguardare nel mondo. #basilicatadaraccontare
Chemisier: Les Bohémiens
Sandali: Tipe&Tacchi